È veramente una moda eliminare i prodotti di origine animale, oppure è una soluzione diventata imprescindibile considerando il mondo in cui viviamo? La prova dell’acqua.
La maggioranza delle persone pensano al piacere del cibo incuranti delle conseguenze che possono generare le proprie scelte. Semplicemente vanno ripetendosi: “è cosi buono che non VOGLIO e non POSSO farne a meno!!” “La vita è già così dura di per sé, perché dovrei privarmi di questo piacere” e cosi via…. Il problema è che come in economia, anche in natura esiste il problema della scarsità delle risorse, insieme ad una quantità di altri aspetti etici, che solo per il momento tralasceremo.
Il primo che sostenne la teoria della scarsità di risorse applicata ai sistemi economici è stato l’economista Thomas Robert Malthus, il quale agli inizi del XIX secolo non credo fosse proprio vegetariano!! Oppure si?? Lascio a voi la ricerca…
Ecco perché l’avvicinamento al mondo vegetariano/vegano non è da considerarsi un capriccio o una moda, ma una necessità dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Forse là fuori ci saranno alcuni vegani che pensano di fare qualcosa di trendy o alla moda, ma la scelta riguardo a cosa si voglia o si possa mangiare non è sicuramente da considerarsi tale, o quanto meno non più…
A sostegno di quanto detto finora, riporteremo alcuni dati riguardanti i consumi relativi alla produzione di cibi di derivazione animale prodotti con allevamenti di tipo intensivo a confronto con prodotti vegetali, con particolare attenzione al consumo di acqua. Quest’ultima, infatti, non può considerarsi una fonte inesauribile, quindi calza a pennello con la teoria della scarsità delle risorse nel sistema economico introdotta da Malthus e sostenuta in questo articolo in applicazione al mondo alimentare.
Consideriamo diversi studi riguardanti la produzione di 1 kg di alimento (in questo caso consideriamo il peso come unità di misura “1 kg”, in questo modo dimensioni e volumi di prodotto non c’entrano). Per la produzione di un chilo di mais, vengono utilizzati 900 litri d’acqua. Quantità sicuramente ragguardevole, pensate sia esagerata? Allora tenetevi forte! Per produrre un chilo di carne di pollo se ne impiegano 3.900 litri, per un chilo di carne di maiale invece quasi 6.000 litri, mentre per un chilo di carne bovina ne sono necessari addirittura 15.500. La motivazione è da ricercarsi nella velocità di sviluppo dell’animale, in questo caso il bovino cresce molto più lentamente, (un bovino adulto fornisce all’incirca 200 kg di carne, per farci un’idea).
In definitiva, la produzione di 1 Kg di carne bovina richiede oltre 17 volte la quantità d’acqua necessaria a produrre 1 Kg di mais. Gli esempi di questo tipo sono molteplici e sono similari alla maggior parte dei prodotti vegetali comparati con quelli animali. Prima di terminare, diamo un’occhiata alla quantità d’acqua utilizzata in media per una doccia: per 5 minuti, il consumo medio si aggira a circa 50 litri. Pensate allora che quando comprate un 1 Kg di carne bovina avete appena appena fatto circa 310 docce, niente paura per 1 kg di pollo si scende a 78 o giù di lì…beh spero almeno che vi sentiate puliti, perché in un solo colpo al supermercato o in macelleria vi siete lavati per quasi 1 anno (sempre che vi laviate tutti i giorni) …
Ah, dimenticavo scusate, mi raccomando di ricordarvi di chiudere il rubinetto quando vi lavate i denti, non vorrete sprecare acqua inutilmente giusto??!!
Grazie mille per questo spunto di riflessione, articolo molto interessante!
Grazie mille per il tuo commento! Molto apprezzato! Diego